Piccola comunità di montagna di origine medievale, che trae sostentamento soprattutto dalle attività rurali. La comunità dei polinesi, il cui indice di vecchiaia è eccezionalmente superiore alla media, risiede in poche case sparse e nel capoluogo comunale, arroccato su un colle e sovrastato da una torre poligonale, che ne indica l'origine feudale. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente irregolare: si passa infatti repentinamente dalla media collina all'alta montagna, dove si addensano lussureggianti faggete e immense distese di prati e pascoli, screziati di viole, asfodeli, gigli di San Giovanni e gigli martagoni. La fauna locale comprende tutte le specie di maggiore spicco dell'area appenninica (aquile reali, falchi pellegrini, lanari, istrici, cinghiali, gatti selvatici e lupi).

Ebbe origine in età medievale come borgo fortificato a guardia del confine fra il ducato longobardo di Spoleto e la Sabina. Fu possedimento dei Polini e degli Arroni e, dotata di una rocca e della facoltà di battere moneta, mantenne a lungo l'autonomia comunale. Incerta è l'etimologia del toponimo, che potrebbe dipendere dal personale antico PAULINUS o POLLIN(I)US. Fra le vestigia di epoca protostorica figurano alcuni tratti di un'antica strada, tagliata nella roccia sul versante sud-orientale del monte Petano. Sopravvivono inoltre i resti della rocca rinascimentale, posta nel punto più alto dell'abitato, con mastio circolare rafforzato da due torri. Monumentale è la fontana di piazza (1615), che reca lo stemma della famiglia ternana dei Castelli, e di grande pregio artistico la chiesa intitolata a San Michele Arcangelo.