Il rinvenimento, nei pressi delle mura meridionali del borgo, di bronzetti e ceramiche purtroppo attualmente dispersi ha fornito la prova inoppugnabile dell'antichità del popolamento del territorio comunale. Le prime notizie sull'abitato, comunque, risalgono al 1235 e lo descrivono come possedimento dei signori di Baschi, sotto la cui influenza rimase fino alla metà del XVI secolo, ben oltre la conquista dell'autonomia comunale nel Quattrocento. Nel corso del Cinquecento, in seguito alle confische perpetrate a danno dei signori locali e alla demolizione del castello, entrò definitivamente a far parte dello Stato Pontificio. Il toponimo deriva verosimilmente, sulla base della forma dialettale "baschio", dal latino VASCULUM 'piccolo vaso'. La principale testimonianza artistica è costituita dalla chiesa di San Nicolò, risalente al XVI secolo, costruita sulle rovine di un antico tempio -nel transetto si conserva un polittico di Giovanni di Paolo (1440 circa)-. Tra gli edifici pubblici figura il cosiddetto Palazzaccio, con eleganti loggette.