È stata da sempre oggetto di contesa per la sua invidiabile posizione strategica, alla convergenza della Valnerina con il territorio reatino. Antico possedimento degli Arroni, fu sottomessa da Spoleto nel 1299: ebbe inizio allora un periodo di intenso sviluppo urbano, durante il quale fu munita di mura possenti e di torrioni semicircolari. Nel XV secolo entrò a far parte dello Stato Pontificio. Il toponimo, che richiama gli idronimi Arrone, torrente del Lazio, e Darone, presso Gubbio, potrebbe derivare dal prenome etrusco ARNTH, nella forma latinizzata ARRUNS, o più in generale da una radice prelatina ARRA, di significato non precisato. Nella parrocchiale quattrocentesca di Santa Maria Assunta, a tre navate e tre absidi, è conservato un pregevole affresco raffigurante l'incoronazione della Vergine, opera di Vincenzo Tamagni e Giovanni Brunotti. Nella parte più antica del paese, invece, si erge la chiesa gotica di San Giovanni (XIII-XIV secolo), sulla cui abside poligonale si eleva un imponente campanile.